Ciro Immobile, stop di otto settimane: esami e partite che salterà il bomber del Bologna

Ciro Immobile, stop di otto settimane: esami e partite che salterà il bomber del Bologna

Gli esami, i tempi di recupero e il calendario

Una prima da incubo all’Olimpico: dopo circa mezz’ora del match con la Roma, Ciro Immobile si è fermato toccandosi la coscia destra. Gli esami strumentali hanno confermato la diagnosi più temuta: lesione del retto femorale destro. Bologna ha comunicato tempi di recupero stimati in otto settimane, una finestra che per un attaccante di 35 anni va gestita senza rischi di ricadute.

Che cosa significa in pratica? Con una prognosi di due mesi, il centravanti rischia di saltare buona parte del primo blocco di stagione. Tradotto in calendario, parliamo di almeno 6-8 giornate di Serie A, a seconda dei turni infrasettimanali e di come verrà scandito il rientro. Se la tabella verrà rispettata, un ritorno in gruppo potrebbe arrivare tra fine ottobre e inizio novembre, con un eventuale minutaggio a salire nelle settimane successive.

Il tipo di infortunio non è banale: il retto femorale è il muscolo più sollecitato nello scatto e nel calcio al volo. Il protocollo classico prevede: fase iniziale di riposo e terapie strumentali per ridurre edema e dolore; graduale riattivazione con lavoro in acqua e bici; potenziamento specifico di quadricipite e core; corsa lineare, cambi di direzione e, solo in coda, esercitazioni con la palla e tiri in porta. Una risonanza di controllo tra la terza e la quarta settimana servirà a tarare la progressione. Anticipare i tempi qui è la mossa più rischiosa.

L’impatto è immediato anche in Europa. Il Bologna non lo ha inserito nella lista da 23 per l’Europa League 2025-26: una scelta sorprendente sulla carta, ma coerente con l’assenza prolungata. Conseguenza diretta: l’attaccante sarà fuori per tutta la fase a gironi in autunno, indipendentemente dall’eventuale recupero clinico. A livello regolamentare, il club potrà rivedere la lista in inverno in caso di approdo alla fase a eliminazione diretta.

Quante partite salterà? Considerando otto settimane di stop: da 7 a 9 gare complessive tra campionato e impegni infrasettimanali, più tutte le sei del girone di Europa League per la non iscrizione. Resta in dubbio anche l’eventuale primo impegno di Coppa Italia: tutto dipenderà dalla data del turno e dalla risposta clinica nelle ultime settimane della tabella.

Le scelte del Bologna: lista UEFA, mercato e soluzioni tattiche

Il colpo estivo era stato costruito per dare leadership ed esperienza a un gruppo giovane: Immobile è arrivato dopo la rescissione con il Beşiktaş, con l’idea di guidare l’attacco rossoblù fin da subito. La lesione cambia il copione nei due mesi più densi dell’avvio di stagione e costringe lo staff a ridisegnare rotazioni e gerarchie in avanti.

La decisione sulla lista UEFA è il termometro della situazione: senza l’ex capitano della Lazio fino a novembre, il Bologna preferisce non “congelare” una casella europea. Scelta pragmatica, che libera spazio per un profilo utile nell’immediato. Se la squadra supererà il girone, a febbraio si potrà valutare un reinserimento, quando la condizione del giocatore sarà stabilizzata e i minuti nelle gambe garantiti.

Nel breve, l’allenatore dovrà trovare gol e profondità in altro modo. Possibili leve: attacco più mobile con scambi rapidi tra trequartista e seconda punta; ricorso alle corsie per mettere in area cross attaccabili da inserimenti delle mezzali; gestione del pressing per proteggere la linea difensiva e non allungare la squadra. Senza un riferimento fisso, aumentano valore e responsabilità delle palle inattive, dove timing e blocchi possono pesare.

Gli infortuni non finiscono qui: Nicolò Casale si è fermato con un problema ai flessori della coscia destra poco prima dell’intervallo, diagnosticato come lesione di basso grado. Per i difensori centrali, i tempi medi sono di 3-4 settimane: salterà 3-4 turni di campionato e almeno due impegni europei del girone. Qui la chiave sarà il minutaggio controllato al rientro e la copertura preventiva in fase di non possesso, per evitare corse all’indietro ad alta intensità nelle prime gare post-infortunio.

Capitolo mercato. Con la finestra che chiude il 1° settembre, la dirigenza si muove su due fronti: valutare se un attaccante “ponte” abbia senso per due mesi (prestito secco o profilo con duttilità su più ruoli) e capire se in difesa serva un centrale affidabile per colmare il buco creato dall’assenza di Casale. Molto dipenderà da due fattori: la fiducia nelle alternative interne e il calendario del mese di settembre, dove spesso si concentrano scontri diretti che pesano in classifica più del previsto.

Un aspetto spesso sottovalutato è la gestione dello spogliatoio. L’assenza di un leader come Immobile incide anche emotivamente: lo staff dovrà redistribuire responsabilità, lavorare sulla comunicazione in campo e conservare l’identità di squadra senza snaturare principi di gioco. Occhio agli allenamenti: carichi modulati per gli attaccanti disponibili e prevenzione mirata per i muscoli anteriori della coscia, che nella fase iniziale della stagione registrano il picco di infortuni.

Quando potremo rivedere Immobile? Se la guarigione procederà senza intoppi, la riatletizzazione potrebbe permettergli di riaggregarsi al gruppo entro la nona-dicesima settimana. Il rientro vero in gara, però, dovrà essere graduale: spezzoni da 15-20 minuti, poi una prima da titolare con minutaggio contingentato. L’obiettivo è averlo integro per il blocco di partite che porta alla sosta invernale e, in prospettiva, per un’eventuale seconda fase europea.

In sintesi operativa: Bologna perde il suo nuovo centravanti per due mesi, rinuncia a lui per tutto il girone di Europa League e dovrà ricalibrare mercato e scelte tecniche a stretto giro. La stagione è lunga, ma adesso servono soluzioni immediate per non pagare il conto in classifica.